Sabato 15 settembre 2018, giungerà a Palagano la mostra itinerante “IMMAGINI E SCRITTURE DELLA VALLE DEL DRAGONE”.
L’inaugurazione ufficiale della mostra, installata nel Teatro comunale “I. Ranucci” (via XXIII dicembre, Palagano) avverrà alle ore 10:30,
Enrica Forti, cuoca della Locanda Cialamina di Palagano leggerà e commenterà ricette inedite della Valle, con il commento musicale di Leader & Checco -Acoustic Duet.
A seguire: Degustazione di un’antica ricetta della Valle, offerta dalla Locanda Cialamina
La mostra, organizzata in collaborazione con il “Liceo A. F. Formiggini” include oltre 60 pezzi, fra cui cartoline, fotografie, lettere e scritti del Novecento, gioielli ritrovati che custodiscono ancora il fascino di un racconto inedito del passato della Val Dragone.
Orari di apertura (16\09-3\10)
Lunedì, Martedì, Mercoledì e Domenica, 10-13
Sabato 10-13 e 16-18
La mostra
Quanto di vero si è depositato nelle immagini e nelle scritture custodite nelle case della Valle del Dragone? La mostra tenta di dare una risposta a tale domanda esponendo cartoline, fotografie, lettere, diari ed altri scritti(in originale o in copia) che narrano i luoghi, le persone e i sentimenti della Valle del Dragone nel Novecento. Il percorso espositivo ripercorre, grazie a pezzi originali appartenenti a raccolte private, in massima parte mai mostrate sino ad oggi, le forme con cui l’«autentica bugia» della scrittura e della fotografia ha tramandato le memorie registrate di uomini e donne vissuti nel territorio attraversato dal Dragone.
Articolata in sei sezioni, essa si apre con una riflessione introduttiva sulla necessità di preservare ciò che più prezioso ha l’uomo, ossia la sua memoria, il ricordo del suo passato. Dal bisogno di tramandare il racconto di sé, a parole o a figure, nasce l’idea di identificare, raccogliere, studiare e valorizzare le fragili testimonianze scritte e visive della Valle. Nella seconda sezione, intitolata «Una valle in posa», si mostrano i ritratti fotografici, individuali e sociali, di donne e uomini, bambini, adolescenti, giovani e anziani, colti negli abiti dell’epoca e sullo sfondo di paesaggi naturali o di scenografie artificiali, sorridenti e felici di lasciare un segno concreto per mezzo dell’obiettivo fotografico; lettere e altri scritti minori, come biglietti, ricettari e piccoli stampati religiosi contribuiscono a definire il racconto della vita quotidiana, i suoi riti, le sue paure, i suoi imprevisti. «Paesi e paesaggi» è la terza sequenza che dà spazio alla trasformazione di case, chiese, ponti e strade, ma anche di boschi, campi e coltivazioni agricole, alterate nel tempo dallo spopolamento agrario e dall’impoverimento dell’economia rurale appenninica. Nella quarta tappa dell’itinerario di mostra («Studiare, lavorare, migrare, raccontare») sono protagonisti il lavoro e l’emigrazione, con i ritratti e le lettere dei minatori dal Belgio o le missive inviate in Valdragone dalle cascine lombarde, dove l’agricoltura non del tutto industrializzata degli anni cinquanta ancora abbisognava di manodopera operaia, attinta anche dagli Appennini. La guerra e la precarietà delle sue scritture che tentano di rassicurare amici e parenti più che di riferire la drammaticità della condizione vissuta sono al centro della quinta tappa, incentrata sulle «Parole e immagini dalla guerra». Nella sesta e ultima tappa, «In moto verso il futuro», si coglie quanto la mobilità sia divenuta via via una risorsa strategica per la Valle, avvicinatasi sempre più alla pianura e a spazi un tempo distanti, grazie a vie percorribili a bordo di cicli, motocicli e, più tardi, di autoveicoli.
Sarà proiettato, inoltre, un video realizzato dal curatore artistico Marco Lugli esclusivamente per la mostra, dedicato ai proprietari delle raccolte.